La Blockchain è considerata da analisti e operatori una tecnologia di portata rivoluzionaria. La sua piattaforma, nata per le transazioni in criptovalute (bitcoin), sta evolvendo a nuove funzionalità.
Il settore bancario, con il consorzio R3 (cui hanno aderito ad oggi circa 60 banche nel mondo) è il primo a valutare le possibili applicazioni della Blockchain in versione privata (riservata ai membri di una community) per i pagamenti internazionali e la gestione della financial value chain.
La Blockchain è considerata da analisti e operatori una tecnologia di portata rivoluzionaria.
Pur persistendo i problemi legati agli aspetti regolamentari, sono infatti molti i vantaggi e le opportunità attese dallo sviluppo dei servizi basati su di essa. Ritornando ai pagamenti, il principale vantaggio riguarda la riduzione dei costi di intermediazione: si elimina la necessità di ricorrere a terze parti per la validazione delle transazioni, consentendo alle banche e ai soggetti di pagamento di gestire direttamente i pagamenti senza oneri da terzi. Lo stesso vantaggio si rileva nel trading (non solo di titoli finanziari, ma anche di energia e materie prime) che, se gestito su Blockchain tra i soggetti a monte e a valle della filiera, consente un netto abbattimento di costi. La “notarizzazione” dei diritti attraverso la Blockchain sfrutta caratteristiche di immutabilità e di inconfutabilità intrinseche (una volta immessa nella Blockchain, la transazione non può più essere modificata).
Un forte sviluppo è poi atteso in ambito IoT, per gestire in sicurezza le transazioni tra gli oggetti da cui è composta la rete IoT, attualmente ancora molto esposta ai cyberattacchi. Quelle citate sono solo alcune delle applicazioni. Se ne stanno sperimentando molte altre. La crescita delle iniziative negli ultimi anni è stata tale da prospettare grandi opportunità, non solo a vantaggio delle banche. Permangono tuttavia alcuni nodi da sciogliere, primo tra tutti quello della regolamentazione, che è condizione essenziale per uscire dall’ambito della sperimentazione.
Ulteriori ostacoli da affrontare riguardano la capacità computazionale richiesta per risolvere gli algoritmi di approvazione e la capacità di storage: può arrivare a richiedere anche diversi petabyte; la velocità di transazione, che non è per nulla real-time; l’interoperabilità delle piattaforme. In ogni caso, perché la tecnologia Blockchain diventi mainstream è necessaria l’affermazione di uno standard, sul quale però, ad oggi, gli operatori non hanno ancora trovato convergenza.