L’analisi del mercato digitale italiano per area geografica mostra, anche per il 2016, una polarizzazione degli investimenti tecnologici (da imprese e utenti finali) sul Nord Ovest (38,3% della spesa complessiva) e in misura inferiore sul Centro (23,7%). In queste aree sono le regioni in cui tradizionalmente si concentrano le aziende utenti, inclusi gli Enti della PA, le multinazionali attive nel comparto tecnologico e una densità demografica che contribuisce a mantenere elevati i livelli di spesa. È il caso di Lombardia e Lazio, che sono di fatto i due baricentri, economico-politici, dell’Italia.
Per quanto riguarda gli andamenti del 2016, le stime di NetConsulting cube rilevano il maggior ritmo di crescita della spesa nel Nord Ovest (+2,3%), e poi nel Nord Est (+1,9%). Centro, Sud e Isole, seppure con un tasso inferiore rispetto alle regioni settentrionali, evidenziano un buon recupero della spesa in tecnologia, con crescite pari rispettivamente all’1,5% e all’1,3% (Fig. 30). I dati esposti sono basati, oltre che sulle indagini che NetConsulting cube svolge periodicamente presso le aziende utenti nelle diverse regioni d’Italia, sulle statistiche di ISTAT relative ai conti economici territoriali e all’adozione delle tecnologie ICT da parte di cittadini e imprese nelle diverse aree geografiche.
Le dinamiche economiche per Regione
Le stime di mercato a livello territoriale sono effettuate tenendo conto anche degli indicatori macroeconomici delle regioni: PIL, valore aggiunto, consumi finali, reddito disponibile, occupazione. Secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili, il Nord Ovest, oltre a essere l’area con i livelli di PIL e di consumi finali più elevati, è anche quella in cui questi indicatori hanno registrato le migliori performance di crescita su scala nazionale. Il Nord Est mostra buoni andamenti soprattutto a livello di occupati e di redditi da lavoro dipendente.
Le aree di Centro, Sud e Isole sono caratterizzate da dinamiche meno positive per tutti i parametri considerati, ma in miglioramento, tant’è che tra il 2014 e l’inizio del 2017, il clima di fiducia delle imprese manifatturiere del Mezzogiorno si è mantenuto su livelli mediamente più elevati rispetto a quelli delle altre aree geografi- che, con picchi positivi a metà e a fine 2016 (Fig. 31). Ciò ha consentito di stimare per quest’area un buon recupero degli investimenti tecnologici nel corso del 2016 e la prosecuzione del trend positivo anche per l’immediato futuro.
C’è però ancora molto da fare visto che, sulla base degli ultimi dati ISTAT disponibili, il rapporto spesa digitale/PIL è pari al 2,7%, molto lontano da quello medio nazionale (4%).
La penetrazione delle tecnologie ICT per macroregione
Se si analizza il livello di dotazioni ICT di cittadini e imprese nelle varie aree geografiche, i dati ISTAT mostrano un uso di Internet particolarmente avanzato tra gli utenti finali del Nord Italia: in quest’area, la percentuale della popolazione (con più di 6 anni) che ha usato Internet negli ultimi 12 mesi si attesta intorno al 67%. La percentuale cala di poco al Centro, al 66% circa, ma ben di più nel Sud e Isole, intorno al 56%. Per quanto riguarda le imprese, la percentuale di realtà con un livello alto o molto alto di digitalizzazione (misurato secondo un indicatore composito definito da Eurostat e descritto in precedenza) risulta più alta della media complessiva nazionale nel Nord Ovest (12,9%) e nel Nord Est (12,4%) (Fig. 32). Ciò è coerente con i dati di dettaglio, rilevati da ISTAT, relativamente alla penetrazione di dotazioni e soluzioni ICT nelle aziende con almeno 10 addetti attive nelle varie macroregioni. Se si esclude l’incidenza dell’utilizzo di PC e dell’accesso a Internet, che infatti non mostra scostamenti significativi tra le imprese delle diverse aree del territorio nazionale, l’analisi degli altri parametri evidenzia divari piuttosto rilevanti tra il Nord e il Sud Italia (Tab. 2).
Le realtà del Nord mostrano generalmente un approccio più evoluto nei confronti della tecnologia. In queste aziende è, infatti, maggiore la penetrazione di connessioni in banda larga, sia mobile che fissa, la presenza di siti Web aziendali, l’utilizzo di canali online e la presenza di attività di commercio elettronico così come l’adozione di servizi di Cloud Computing. In tutti questi casi, è evidente che l’utilizzo di dotazioni tecnologiche non è tattico ma, al contrario, risponde a precisi obiettivi aziendali, come ad esempio la ricerca di maggiore velocità e time to market, l’esigenza di aumentare il successo delle strategie commerciali e il bisogno di razionalizzare l’infrastruttura IT e il parco applicativo, in modo da contenerne i costi di gestione e incrementarne l’efficacia.
Inoltre, nelle aziende del Nord, in particolare nel Nord Ovest il supporto delle tecnologie appare tendenzialmente più radicato. Ne è una prova il fatto che nel Nord Ovest, la percentuale di aziende in cui gli addetti utilizzano PC, anche connessi a Internet, con una cadenza almeno settimanale appare superiore alla media nazionale. In questo caso, tuttavia, l’esigenza degli addetti aziendali di supportare le proprie attività con l’utilizzo di PC e attraverso la connessione a Internet appare fortemente influenzata dalla tipologia di attività svolta che, a sua volta, dipende in modo significativo dall’area geografica presa in considerazione. Ciò spiega il motivo per cui la percentuale di aziende con addetti più informatizzati risulta molto alta anche nel Centro, dove le attività sono fortemente polarizzate nell’ambito pubblico e in comparti industriali, le cui attività sono generalmente supportate dall’adozione di strumenti ICT. Al contrario, la percentuale è piuttosto ridotta nel Nord Est e in misura particolarmente rilevante anche nel Sud e Isole dove prevalgono attività riconducibili alla filiera agroalimentare e ai servizi turistici e, più in generale, alle persone.
Al di là di questi dati, va poi considerata l’esistenza di Piani Regionali volti a favorire la maggior diffusione delle tecnologie ICT fra imprese e cittadini, che possono sostenere la spesa. Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria sono solo alcune delle Regioni che hanno reso disponibili online le loro agende digitali. Tra le altre si segnalano Piemonte, Emilia Romagna e Puglia.