Nonostante i ricavi in contrazione, il 2016 ha rappresentato un anno record per le multiutility in Italia: gli utili netti dei principali player sono quasi raddoppiati: da 560 milioni di euro nel 2015 a 910 milioni (Fonte: Osservatorio Utility Agici Finanza d’Impresa e Accenture). Le politiche di riduzione dei costi, di sfruttamento delle sinergie derivanti dalle acquisizioni e dai processi di M&A (presenti anche nel 2016 per un valore di 1,5 miliardi di euro) e le dismissioni degli asset non strategici hanno iniziato a dare risultati concreti. In questo contesto continuano gli investimenti nelle energie rinnovabili, con investimenti complessivi per circa 60 miliardi di euro.
Le utility sono early adopter di molte innovazioni digitali
Il settore si sta caratterizzando per una forte spinta all’innovazione, con ampio impatto sugli investimenti digitali, fra i quali sono:
- Smart Metering, spinto dalla normativa, a partire dalle disposizioni in materia di obblighi di messa in servizio degli smart meter gas che l’autority ha emesso nel 2015 e che nel triennio 2016-2018 vedranno la massima attuazione;
- IoT, oggetto di ampio utilizzo sia a livello di impiantistica che di monitoring del territorio;
- Big Data, con un utilizzo propedeutico all’efficientamento e all’ampliamento dell’offering e che vedrà maggiore intensità fra la seconda metà del 2018 e la prima metà del 2019, con la liberalizzazione del mercato energetico;
- sicurezza, declinata sia nella gestione dei dati e delle informazioni, con l’adeguamento al nuovo Regolamento Europeo sulla privacy dei dati, sia in ottica estesa di SCADA security.
Oltre agli ambiti appena indicati degni di nota sono il CRM/Billing (area in continua espansione e revisione con l’ottica di fornire un’offerta integrata e multi prodotto per le realtà che operano su più commodity) e l’ambito Mobile che, sia a livello di supporto alla workforce (mappe territoriali digitalizzate, piani di lavoro, registrazione elettroniche dei SAL progettuali) sia nei confronti dei clienti (in ottica di caring e in prospettiva di energy consuption monitoring), sta avendo un significativo trend di adozione. L’insieme di queste evoluzioni è sostenuto da una spesa digitale che continua a crescere più che in altri settori: nel 2016 è cresciuta del 3,5%, a 1.575 milioni di euro.