Il settore delle Telecomunicazioni in Italia nel 2016 è apparso in ripresa: nonostante il segmento dei Servizi di Rete Fissa mostri andamenti sostanzialmente stabili, risultano in crescita gli abbonati alle offerte broadband (e soprattutto ultra-broadband) e la spesa in offerte innovative e in prodotti abilitanti (come Smart TV, Connected Device e Set-Top-Box). Il segmento dei servizi mobili cresce grazie alla componente dati e ai servizi su rete 4G. Nel corso dell’anno è stata completata la procedura di fusione fra due degli operatori presenti nel mercato, dando probabilmente il via all’entrata di un nuovo player di servizi mobili che potrebbe avvenire entro la fine del 2017. L’aumento degli abbonati alle offerte 4G ha generato un incremento dell’ARPU con impatti positivi sul mercato. Per quanto riguarda il settore Media, si evidenziano la crescita del segmento TV (soprattutto grazie all’aumento degli investimenti pubblicitari) e il calo del segmento periodici e quotidiani. Il giro d’affari delle edizioni digitali, seppur in crescita, non è riuscito a compensare il calo delle vendite cartacee.
In questo contesto, le aziende del settore Telecomunicazioni puntano su una strategia volta a garantirsi l’accesso a infrastrutture di rete di eccellenza, grazie soprattutto a investimenti programmati per aumentare la copertura del Paese con reti di nuova generazione. Altra priorità si conferma la convergenza delle offerte e dei contenuti, grazie all’avvio di coproduzioni nazionali e internazionali. Soprattutto per il settore Media, risulta prioritaria l’innovazione dell’offerta complessiva attraverso la focalizzazione su contenuti e prodotti di intrattenimento originali, la disponibilità di contenuti esclusivi e una distribuzione multipiattaforma e integrata (TV, Web e Mobile) volta a migliorare la customer experience. Altra priorità di business delle aziende Telecomunicazioni e Media rimane la customer retention, per ridurre il churn rate conseguente a una competizione crescente e che include ora anche player nativi del Web (soprattutto in ambito Media.
La spesa digitale complessiva nel 2016 è stata pari 8.276 milioni di euro, con una crescita su base annua dell’1,9% e legata principalmente a investimenti in infrastrutture di rete e progetti di digitalizzazione, sia per attività interne sia di relazione e vendita ai clienti. Gli investimenti tecnologici si concentrano soprattutto negli ambiti della Business Analytics e della Business Intelligence, del CRM/Marketing, dei portali Web e mobili e dell’introduzione di nuovi servizi Web.
I progetti in ambito Business Analytics e Business Intelligence hanno l’obiettivo di profilare i clienti per azioni di marketing mirato (creando offerte di servizi e palinsesti ad-hoc) e attività di loyalty e caring evolute. Le soluzioni di Business Intelligence sono inoltre in grado di fornire un supporto anche real-time ai processi interni, sia di delivery di servizi sia di distribuzione dei contenuti (attraverso, ad esempio, dei sistemi avanzati di recommendation). L’ambito del CRM è interessato da progetti di innovazione e integrazione - soprattutto in ottica Social CRM - per tutte le attività di assistenza ai clienti, ma anche per attività di marketing e comunicazione targetizzata. Continua a essere un’area di investimento rilevante anche quella dei portali e delle piattaforme di content e video management, soprattutto per il supporto alle offerte innovative, di video on-demand online e video streaming.
Il Cloud Computing rimane un’area importante per il supporto all’innovazione e alla digitalizzazione dei processi interni, sia in ambito infrastrutturale sia in ambito applicativo. Il Cloud diviene inoltre necessario e strumentale anche per le offerte di contenuti video, soprattutto in modalità Web streaming, in quanto consente di adattare in modo dinamico la capacità dell’infrastruttura tecnologica necessaria.