Il mercato digitale della Pubblica Amministrazione prosegue il trend negativo: il 2016 ha visto un deciso calo (-1,9%) della spesa della PA Centrale a 1.871 milioni di euro (a eccezione della Difesa, che è quantificata separatamente e che ha registrato una lieve ripresa), così come negativa è stata la dinamica della spesa della PA Locale (Regioni, Comuni, Province e Comunità Montane) in diminuzione del 2,2%, con un peggioramento rispetto al 2015. Unico comparto risultato in crescita è quello della Sanità (+1,6%), a 1.450,3 milioni, grazie a varie iniziative progettuali come il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e le ricette digitali.
Sono diversi i motivi di questi trend, anche se i principali attengono alla politica di spending review imposta dalla legge di stabilità 2016 che “prevede un obiettivo di risparmio della spesa annuale della Pubblica Amministrazione, da raggiungere alla fine del triennio 2016-2018, pari al 50 per cento della spesa annuale media per la gestione corrente del solo settore informatico, relativa al triennio 2013-2015”.
Un ulteriore fattore che ha contribuito al ridimensionamento della spesa informatica è rappresentato dalla centralizzazione degli acquisiti informatici in capo a Consip, sebbene siano ancora ampi i margini di razionalizzazione e, di conseguenza, di risparmio. Tuttavia a una riduzione complessiva della spesa di gestione non è corrisposta una ripresa degli investimenti, pur in presenza dei progetti di portata sistemica previsti dalla Strategia per la Crescita Digitale (Fig. 27):
- PagoPA, l’iniziativa che consente a cittadini e imprese di pagare in modalità elettronica la Pubblica Amministrazione e che vede oltre 15.000 Amministrazioni attive;
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) che coinvolgeva a marzo 2017 oltre 3700 Amministrazioni Centrali e Locali e oltre 1,2 milioni di identità digitali rilasciate, favorito anche dall’avvio dei primi progetti SPID Only;
- il Fascicolo Sanitario Elettronico (insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito) che è già operativo in 7 regioni ed in fase di sviluppo in ulteriori 10.
Pubblica Amministrazione: c'è ritardo ma si avanza
Tra i progetti già attivi e che hanno avuto una piena diffusione si segnala la Fatturazione Elettronica, che dal 2015 vede obbligatoriamente coinvolte tutte le Amministrazioni (oltre 23.000) e che nel 2016 ha visto la progressiva diminuzione della numerosità delle transazioni non andate a buon fine, segnale di una progressiva maturità dei soggetti coinvolti nel gestire il canale di relazione.
Maggiore efficacia nelle politiche di digitalizzazione della PA potrà derivare dal Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione che sarà predisposto dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e che dovrà disegnare un quadro organico per l’attuazione dell’Agenda Digitale e definire il relativo Modello Strategico. Questo si articolerà su tre livelli:
- delle Infrastrutture Materiali, comprensivo delle infrastrutture fisiche con cui sono erogati i servizi applicativi delle PA, inclusi i servizi sistemistici e di connettività, Disaster Recovery, Business Continuity, Cybersecurity. A questo livello il macro obiettivo è di ridurre in misura significativa il numero dei Data Center, per conseguire maggiore efficienza e assicurare standard di sicurezza adeguati, e a tale scopo gli investimenti saranno concentrati solo su alcune realtà selezionate;
- delle Infrastrutture Immateriali, relativo alle piattaforme applicative nazionali (o di aggregazione locale), realizzate o in corso di realizzazione, che offrono servizi condivisi: Pago PA, SPID, NoiPA (il sistema di gestione del trattamento giuridico ed economico dei dipendenti pubblici). In sede di redazione del Piano Triennale verranno identificate ulteriori infrastrutture immateriali, tra le quali saranno l’infrastruttura per l’emissione della Carta d’identità elettronica (CIE, la cui architettura dovrà essere integrata con quella di ANPR) e altre fra quelle che potranno rispondere a esigenze comuni a più Amministrazioni o rendere più veloce lo sviluppo di servizi;
- degli Ecosistemi, costituito dai domini applicativi verticali (Sanità Digitale, Scuola digitale, Giustizia digitale, Turismo digitale, Agricoltura digitale, Smart City & Community).