L’industria italiana è cresciuta dell’1,6% nel 2016, evidenziando un miglioramento della competitività del sistema produttivo; tuttavia il ritmo di crescita è risultato relativamente modesto, soprattutto se confrontato con quello delle principali economie europee (Francia, Germania e Spagna).
Le aziende hanno prestato maggiore attenzione alla qualità dei prodotti e all’innovazione, sia di processo che di prodotto, operando un minor ricorso all’Outsourcing. Nel 2016 la spesa digitale del settore ha raggiunto 7.044 milioni di euro, con un aumento del 2,4% sul 2015; ugualmente è previsto un trend positivo anche per i prossimi anni 2017-2019. Le tecnologie sulle quali le aziende valuteranno di effettuare investimenti sono l’Additive Manufacturing, i sistemi robotizzati connessi, i nuovi macchinari già connessi, le piattaforme IoT/ M2M per la predictive maintenance e i Big Data & Analytics (Fig. 21).
Il Piano Nazionale Industria 4.0 porterà nel 2017 a una spinta degli investimenti su sistemi e impianti connessi, finalizzati all’ottimizzazione del processo produttivo e alla maggiore digitalizzazione di tutti i processi.
Come emerge da un’indagine campionaria condotta da NetConsulting cube sulle aziende del settore (Fig. 22), gli impatti principali sono previsti sull’innovazione di prodotto (81,8%) e di servizio (71,4%); un ulteriore ambito di applicazione sarà rappresentato dall’efficientamento delle operation grazie alla possibilità di attuare una manutenzione predittiva in grado prevenire guasti o malfunzionamenti e di ridurre al minimo i fermi di impianto.
Un effetto positivo dei progetti in ambito Industria 4.0 è previsto anche sugli investimenti in ERP, in ragione dell’obiettivo di disporre di un controllo real-time e integrato della produzione con una visione completa anche multi-plant. Sotto questo aspetto è in corso la migrazione di sistemi ERP aziendali verso le piattaforme in-memory di nuova generazione, che consentiranno di ottimizzare i processi analitici lungo tutta la catena del valore aziendale.
Ulteriore ambito in forte sviluppo è quello della stampa 3D, per ridurre i tempi e gli errori di pro totipazione e il time to market, aumentare la personalizzazione dei prodotti, modificare il modello di assistenza e ricambistica in logica “make to order”, reinternalizzare la fase di prototipazione/R&D. In questo ambito si evidenziano anche criticità, come i gap di formazione sui ma teriali e di competenza software/ hardware.
Sarà indispensabile per le aziende italiane intraprendere percorsi di formazione. Tuttavia solo un quarto delle aziende che hanno pianificato investimenti in logica Industria 4.0, sta valutando, o ha già programmato, di investire nella formazione dei dipendenti (corsi sullo sviluppo di architetture e applicazioni, su Big Data, IoT, Intelligenza Artificiale e Cloud Computing) per beneficiare dei vantaggi attesi dal piano industriale nazionale (Fonte: NetConsulting cube, Web Survey AIMAN 2016).
La attività produttive includeranno tecnologie come il Cloud (circa un terzo già lo impiega e intende ampliarne l’ambito di utilizzo o ha intenzione di avvalersene in futuro), wearables, oggetti e macchinari connessi.
La digitalizzazione, tuttavia, aumenta il rischio di minacce legate all’apertura di sistemi aziendali anche a soggetti esterni all’azienda. Le aziende sembrano esserne consapevoli: per il 2017, infatti, per definire strategie volte a ridurre il pericolo di furto di dati/informazioni e di blocchi di servizi e processi produttivi, indicano la security come principale area di investimento.