La nuova classificazione del mercato, introdotta per la prima volta con il Rapporto Assinform dello scorso anno e che abbiamo definito “Global Digital Market”, si è dimostrata assolutamente in linea con l’evoluzione del contesto tecnologico incontrando un consenso unanime da parte delle imprese del Settore ICT e di tutti gli interlocutori pubblici e privati che traggono indicazioni e dati dalla lettura del documento.
Nel 2012 la tendenza complessiva del settore, a fronte di una significativa crescita del Global Digital Market a livello mondiale, ha confermato un andamento negativo che ormai caratterizza da alcuni anni il nostro Paese. Mentre assistiamo ad una crescita sostenuta soprattutto nell’America Latina e nell’Asia – Pacifico, che segnano valori prossimi al 10%, il Nord America conferma discreti risultati intorno al +4% ed in Europa si verificano segnali di un timido recupero prossimo al +1%, l’Italia rimane il fanalino di coda dei Paesi più sviluppati con il suo – 2% circa.
Questo andamento del mercato è sicuramente dovuto al perdurare della crisi che attraversa la nostra economia ma è anche la conseguenza del ritardo con cui l’Italia, rispetto ad altri Paesi, ha rilanciato politiche per la crescita fortemente basate sulla digitalizzazione, la dematerializzazione e l’uso di servizi innovativi basati sulle tecnologie dell’informazione della comunicazione. Quest’anno per fare una lettura più dettagliata del mercato ICT abbiamo introdotto, come novità, un capitolo dedicato ai dati a livello Regionale. Riteniamo importante infatti monitorare sul territorio l’impatto delle politiche dell’innovazione sempre più affidate all’intervento degli Enti Locali e contiamo di sviluppare maggiormente nel futuro questa sezione anche con approfondimenti monografici. Sono diverse infatti le vocazioni culturali e sociali nelle Regioni italiane e diverse sono le impostazioni delle Agende Digitali Regionali, L’attività di studio che ha sempre caratterizzato il Rapporto Assinform non poteva non essere sensibile a questa esigenza.
Il grande lavoro condotto attraverso una importante azione congiunta pubblico-privato per la definizione dell’Agenda Digitale Italiana (ADI) non ha ancora prodotto i risultati attesi a causa della lentezza con cui si sta dando attuazione alle norme e alle misure in essa previste. La mancanza di un riferimento unitario a livello istituzionale per l’attuazione dell’ADI, ha contribuito al carattere di incertezza politica che interessa il settore ICT.
Eppure la spinta verso il nuovo, verso l’efficienza, verso la semplificazione, verso la trasparenza rese possibili da un uso sempre più pervasivo di internet, dell’informatica e delle comunicazioni fisse e mobili, appare evidente ad alcuni segmenti del mercato rissentono positivamente di questa necessità di ketch up.
Si tratta infatti di saper/voler cogliere le opportunità che l’innovazione ci offre nella vita di tutti i giorni, nel lavoro come nel tempo libero, a livello pubblico e in ambiente privato. Basti pensare ai benefici che si potrebbero avere nella scuola, nella sanità, nella giustizia, nel commercio, nelle Amministrazioni Pubbliche, nei trasporti, nel settore energetico, nell’ambiente e nella società in genere, per capire che l’Agenda Digitale costituisce il catalizzatore per lo sviluppo in un contesto sociale ed economico di prospettive e di equità che non sono più procrastinabili.
“Internet migliora la vita” e la smart economy è il nuovo paradigma che dobbiamo saper declinare per raggiungere questo obiettivo. Saranno capaci i decisori politici e l’industria ICT di seguire il percorso che il Global Digital Market ci indica a chiare lettere a livello internazionale? Sarà in grado l’Italia di ritrovare una capacità competitiva che riporti la nostra economia ai vertici mondiali? Assinform crede fermamente nelle capacità di ripresa del Paese e le imprese del settore hanno le carte in regola per supportare la trasformazione necessaria e tra i due scenari tracciati a livello previsionale ci sentiamo di sposare quello positivo.
Partiamo dall’Agenda Digitale in cui il significato di Agenda, sinonimo di “fare”, richiede quanto prima di passare dalle parole ai fatti.