Il 27 settembre abbiamo partecipato all’Indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale indetta dalla X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati.
Durante il nostro intervento abbiamo sottolineato l’importanza strategica dell’intelligenza artificiale per il sistema produttivo del nostro Paese. Con un mercato da più 500 milioni di euro nel 2023 e prospettive di crescita vicine al 30% annuo per i prossimi 5 anni, l’IA garantisce alle imprese aumenti di ricavi e al contempo riduzioni dei costi. Non solo, l’intelligenza artificiale è anche un alleato prezioso per il raggiungimento dei target di sostenibilità ambientale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Abbiamo ribadito, in sede di audizione, che l’AI Act europeo rappresenta dossier chiave per la nostra industria; tuttavia, senza norme chiare e proporzionate, disciplinare l’intelligenza artificiale rischia di rivelarsi un esercizio controproducente, per l’industria come per i cittadini.
Nonostante dati di mercato molto incoraggianti, le imprese italiane - soprattutto le PMI - sono ancora “indietro” nell’adozione dell’IA. Per questo, abbiamo rimarcato come la diffusione dell’IA nel tessuto produttivo italiano vada sostenuta mediante la definizione di una strategia di politica industriale che faccia leva su:
- strumenti di natura fiscale e finanziaria, a partire da un prossimo piano Industria 5.0, ivi inclusi fondi a leva adeguati nella dotazione e mirati negli utilizzi;
- meccanismi di governance del sistema efficaci;
- politiche per l’innalzamento del capitale di conoscenza in questo ambito tanto a livello pubblico che privato.