Il mercato Blockchain nel 2018 è cresciuto a un tasso inferiore alle aspettative, a 20 milioni di euro (Fig. 18). Nel corso dell’anno le aziende hanno tuttavia preso consapevolezza delle potenzialità offerte dalla tecnologia, individuando i processi cui può essere applicata con vantaggio; e sono sempre più numerosi i settori in cui si stanno effettuando sperimentazioni per sfruttarne le principali caratteristiche: certezza e immodificabilità delle transazioni; disintermediazione e automazione attraverso gli “smart contract”.
Su questo ultimo punto novità importanti, che contribuiranno a far crescere il mercato, vengono dal Decreto Semplificazione, nel quale si riconosce valore probatorio e giuridicamente vincolante agli smart contract. La normativa stabilisce con precisione quali devono essere i requisiti di uno smart contract descrivendolo come “un programma per elaboratore che opera su tecnologie basate su registri distribuiti (…) la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse”.
Sostanzialmente la norma attribuisce valore legale a un contratto eseguito in automatico al verificarsi delle condizioni che lo regolano (es. il risarcimento di un danno subito da un assicurato al verificarsi di un sinistro o l’acquisizione della proprietà di un bene in seguito a una transazione di pagamento) esattamente come se fosse un contratto scritto e controfirmato dalle parti.
Viene attribuito all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) il compito di definire, entro 90 giorni dall’approvazione e pubblicazione del decreto, l’individuazione degli standard tecnici affinché i documenti informatici trattati con queste tecnologie possano avere valore giuridico a tutti gli effetti, come previsto dalle norme europee sull’identificazione elettronica.
Blockchain ancora in fase sperimentale, ma l’attenzione cresce.
Attualmente, i settori in cui è presente il maggior numero di sperimentazioni sono il bancario e l’industriale: nel primo con applicazioni che riguardano principalmente i pagamenti internazionali interbancari, il trade finance, il funzionamento dei capital market e gli aspetti di compliance; nel secondo i progetti principali riguardano la certificazione dell’autenticità in ottica anticontraffazione e la tracciabilità della filiera, in particolare quella agroalimentare.

Quest’ultimo è uno degli ambiti più maturi e in cui i vantaggi sono molteplici per tutti gli attori della filiera: dai produttori e coltivatori fino ai consumatori finali. In questo filone si inserisce anche il progetto promosso dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) per sfruttare la tecnologia Blockchain nella creazione di nuove forme di tutela del Made in Italy, e per il quale è stata già avviata un’iniziativa di sistema. Ancora limitato l’utilizzo della Blockchain nel settore assicurativo e in quello delle utility, anche se in entrambi sono presenti casi che ne testimoniano i vantaggi.
Nel caso delle assicurazioni, ad esempio, l’adozione di smart contract per regolare il rapporto assicurativo consentirebbe risparmi di tempo e costi nell’esecuzione del contratto. Ulteriori ambiti di applicazione riguardano la gestione delle proprietà immobiliari e il Catasto, la tutela del diritto di proprietà intellettuale e molti altri. Dal punto di vista della tipologia, oggi è prevalente l’adozione di tecnologie permissioned, con la possibilità delle aziende partecipanti di gestire regole di adesione e permessi di scrittura e visibilità delle transazioni sulla Blockchain.
L’evoluzione di questo mercato alla fase di adozione pervasiva è legata ad alcuni requisiti:
• l’affermarsi di standard di interoperabilità, oggi ancora lontano da una concreta realizzazione;
• l’adesione alla Blockchain di tutti gli attori dell’ecosistema, indipendentemente dal settore di appartenenza, per la massima condivisione di dati e soprattutto la massima trasparenza;
• il superamento del problema della scalabilità, che si pone soprattutto per le public Blockchain, in cui l’elaborazione e la gestione della transazione richiede un’elevata capacità computazionale, dovendo essere elaborata da tutti i nodi che partecipano alla rete.
Su quest’ultimo aspetto, una delle opzioni per implementare la Blockchain in modo incrementale è l’utilizzo di blockchain laterali (le cosiddette Sidechain) con un numero ridotto di nodi per gestire transazioni più piccole e registrare sulla Blockchain solo i risultati della transazione.
Infine, si prevede che ulteriori ambiti di applicazione verranno dall’IoT, che potrebbe sfruttare la Blockchain per gestire in modo sicuro lo scambio di comunicazioni tra gli oggetti, e dai programmi di loyalty, che possono sfruttare il concetto di token per il rewarding e aumentare la trasparenza per i clienti e le possibilità di riscuotere i premi.